ANTONIO TAMBURRO
Antonio Tamburro nasce nel 1948 ad Isernia. Frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli. Si trasferisce a Roma nel 1968 e conclude gli studi all’Accademia di Belle Arti. A Roma Tamburro comincia ad esporre i propri lavori in alcune prestigiose gallerie, riscuotendo un buon successo di pubblico e di critica. Rientrato nella sua città natale, nel 1969, dipinge un ciclo di affreschi nella Chiesa di San Felice. Tra il 1970 e il 1973 l’artista frequenta gli ambienti culturali di Roma e Milano, stringendo amicizie con Orfeo Tamburi, Domenico Purificato, Giorgio De Chirico, Fausto Pirandello. La sua prima personale risale al 1972, presso il Palazzo Comunale di Perugia. In questi quadri c’è un richiamo alle origini, con un forte e violento cromatismo di stampo espressionista. Nel 1974 espone a Milano alla galleria “ La Porta”. E’ anche l’anno in cui comincia ad interessarsi alle problematiche sociali, in particolare all’abbandono e alla solitudine dei malati di mente, su ispirazione di reportage realistici. Nel 1979 alcune sue opere vengono pubblicate “Arte in Umbria” edizioni Siglarte. Le sue opere cominciano ad essere pubblicate su varie riviste d’arte. In quel periodo è anche chiamato ad insegnare alla scuola d’arte di Spoleto che poi lascerà nel 1981 per dedicarsi esclusivamente alla pittura.Nel 1984 partecipa alla mostra collettiva “Itinerari, ricerca e misteri nell’arte” e al “Gianicolo Centro d’Arte” insieme a Burri, De Gregorio, Rambaldi ed altri. Nel 1985 realizza un grande affresco nella chiesa di S. Maria Assunta di Mantignana (PG) e un murale a Dozza, in provincia di Bologna, dove molti tra i maggiori artisti italiani hanno affrescato le facciate delle case. Nel 1989 esce sulla rivista “Arte Mondadori” un servizio dedicato al tema delle periferie e la stessa Mondadori pubblicherà un catalogo con un testo critico di Dario Micacchi e dell’artista Alberto Sughi. Nel 1991 tiene una personale intitolata “Le Giuliette di Tamburro” allestita nei suggestivi spazi della Casa di Giulietta a Verona. Il 1991 è inoltre l’anno in cui comincia a frequentare l’ambiente artistico romano. Conosce maestri quali Calabria, Sughi, Vespignani, Attardi e il fotografo Pino Settanni che lo inserisce nel suo libro di fotografie “La memoria e le Immagini ”, dedicato agli artisti e ai personaggi del cinema e della cultura. Nel 1999 tiene una personale alla Galleria Padua Art di Padova. Nel 2000 Partecipa ad Art Miami, con un catalogo curato da Raffaele Nigro. Nel 2001 sulla rivista “ArteIn”, Paolo Rizzi pubblica un suo testo critico. Nel 2002 esce sul mensile “Arte Mondadori” un redazionale sui protagonisti della pittura contemporanea, intitolato “Il solitario della pittura”. Nel 2003, in occasione della Notte Bianca di Roma, partecipa alla collettiva presso la Galleria Michelangelo, insieme ad Attardi, Benaglia, Calabria, Possenti, Sughi, ed inoltre espone all’A.R.G.A.M, Primaverile Romana sul tema “Mitologia dell’immaginazione”. Questo sarà un anno ricco di eventi, infatti le mostre personali si susseguono sia in Italia che all’estero: personale presso la Galleria Barbara Ruez di Monaco; la Galleria di Augsburg; Sala Segantini in Svizzera, sede della stessa Fondazione. Nella sua crescita artistica Antonio Tamburro, diventa sempre più duttile e poliedrico. Nel 2006 sarà protagonista di un’altra importante esposizione a Prato, nella sede di Confartigianato. In questo periodo “La Gazzetta dello Sport” gli commissiona la realizzazione del logo della Maglia Rosa, simbolo del novantesimo Giro D’Italia. E’questo il suo primo importante approccio verso il genere sportivo. Il 2008 per Tamburro è un nuovo anno importante. Espone una personale in Austria, alla Galleria Schlossparz poi nel mese di marzo di quell’anno, ha l’onore di dipingere e donare al Santo Padre, previa udienza, l’opera “Ritratto di Papa Benedetto XVI”. Il Ritratto, dalle prevalenti tonalità bianche e azzurre, mantiene nei colori di luce, gialli e ocra, il forte cromatismo di stampo espressionista caratterizzante la pittura di Tamburro. L’opera è presente all’ingresso della Libreria di Papa Benedetto XVI a San Pietro. Sempre nel 2008, realizza anche il manifesto per i Campionati del mondo di ciclismo di Varese, in seguito realizza una personale alla Galleria d’Arte Sesto Senso di Roma, dal titolo “Il ciclismo e i suoi protagonisti”. Nel 2009 il Comando generale della Guarda di Finanza affida a Tamburro l’incarico d’illustrare il calendario storico del Corpo, nel mese di aprile, partecipa alla collettiva “Artisti italiani in Russia” presso la galleria Svetlana Serebtyakova di San Pietroburgo. Nel mese di giugno è invitato a partecipare all’esposizione d’arte “Eternologie”, presso Casa Italia CONI, in occasione dei XVI Giochi del Mediterraneo Pescara 2009.
Le sue opere di grandi dimensioni dedicate al ciclismo, vengono così presentate nel quartier generale degli Azzurri. Il 10 dicembre 2009 inaugura a Palazzo Venezia di Roma la sua prima mostra antologica “Il senso del tempo” con una rassegna di opere che vanno dal 1980 al 2009. Nel febbraio 2010 è presente nella collettiva “Italian Olympic Spirit” presso Casa Italia CONI XXI Giochi Olimpici invernali Vancouver 2010. A giugno partecipa a un’altra collettiva di genere artistico sportivo a Villa Glicini Club Scherma Torino, Parco del Valentino: “L’arte per i Mondiali Calcio 2010”. L’esposizione verrà inoltre presentata ai pre-mondiali del Sestriere, in occasione del ritiro della Nazionale e comunicata da Rai Sport2. Il 6 agosto inaugura a St. Moritz una personale volta prevalentemente alle tematiche del Jazz in sintonia al contesto del Festival del Jazz di St. Moritz. [.....]
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